
Foundation week alla Mumac Academy
L’avvicinamento al caffè può accadere per diverse ragioni, anche inconsapevoli. Può ripetersi ogni giorno della nostra vita trattandosi di un avvicinamento fisico, visivo o olfattivo . Addirittura nella nostra cultura (e in tante altre) è circondato da riti e abitudini specifiche come la moka e l’espresso, assimilati sin dall’infanzia.
L’introduzione al caffè, invece, accade solo una volta o …quasi . Non è mai casuale perchè scegliamo noi di essere lì in quel preciso momento, o comunque accettiamo di esserci. Senza mai dimenticarlo.
All’inizio del percorso non saremo mai soli: Il trainer è la guida che ci accompagna lungo il cammino descrivendolo con tanta cura, dedizione e preparazione. Come uno spirito guida sarà sempre fondamentale, soprattutto nella prima fase di formazione. Se avrai appreso al meglio i principi della materia è anche grazie alla sua abilità di formatore. E’ come una sorta di vocazione.
Il bravo Trainer lo riconosci col tempo. Ciò che ti ha insegnato rimane scalfito dentro, anzi, lo trasmetti agli altri proprio come lui ha fatto con te.

Illuminare a dismisura
L’amore è un ingrediente fondamentale ed è sempre accompagnato da un energia potente, un fascio di luce che ti prende in pieno aprendoti la mente. Angelo Sportelli e Davide Roveto sono stati i Trainers che ci hanno illuminato a dismisura durante la “foundation week”, la settimana di formazione presso la Mumac Academy (L’accademia della Macchina per il Caffè) su diversi moduli dello SCA (Specialty Coffee Association) Foundation.
L’esperienza vissuta ci ha fatto riflettere a lungo sull’importanza della scelta, perché decidere di affrontare dei corsi professionali ha un certo peso, soprattutto psicologico. Metti in gioco te stesso perché misuri le tue abilità e cominci ad abbattere tutti i muri e le false credenze sul caffè. Infine cerchi di capire il percorso personale da approfondire data la vastità del tema come se ti riappropiassi di una libertà che prima non sapevi di avere perchè non capivi il contesto.
Anche le aspettative cambiano: decidi di frequentare il corso Barista perchè pensi sia sufficiente, poi ti rendi conto che la perfezione di un espresso si valuta soprattutto attraverso i sensi e che il rifrattometro è marginale. I sensi sono l’arma più potente che abbiamo per creare qualcosa di vero e apprezzabile.

Relatività e pareri
Ma la cosa più bella è ascoltare i pareri, perché il caffè è una variabile, quindi ogni scelta sarà sempre relativa.
Davide Roveto ci parla di modalità differenti di realizzazione ed estrazione della miscela e dei passi che sta compiendo la sua terra, la Puglia, in materia di qualità. Angelo Sportelli, ci consiglia di immaginare il Barista con su in testa un cartello con la scritta “dipende” : a seconda del tipo di caffè che avremo decideremo che metodo usare, calibreremo la macinatura dei chicchi, il tempo di estrazione e tante altre variabili che il caffè richiede.


100% Hospitality
A differenza degli anni passati è il Barista la chiave di tutto e non solo la sua mano. E’ il diretto responsabile del servizio orientato al cliente, protagonista indiscusso della scena, bisognoso di essere ascoltato e guidato nella scelta della sua bevanda.
In un Paese come l’Italia in cui le caffetterie specialty propongono prodotti e riti completamente diversi dalla tradizione, il consumatore si conquista attraverso la comprensione delle esigenze, con proposte innovative che siano pur sempre nelle sue corde.
E a volte, anche il silenzio fa parte del gioco.



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